L’account Facebook può essere bloccato solo per violazione delle condizioni contrattuali pattuite con il social network al momento della registrazione.
Se l’account Facebook viene disattivato illegittimamente è possibile chiedere l’immediata riattivazione e il risarcimento dei danni qualora venga negata.
Quando l’uso del social network viene fatto per scopi personali oltre che professionali si potrebbe avere diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e relazionali.
Maggiore era la rete di contatti creata con il proprio profilo maggiore sarà il danno che potrà essere richiesto.
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Quando l’account facebook può essere bloccato?
Nella creazione di un account l’utente é tenuto a:
- usare lo stesso nome di cui si serve nella vita reale;
- fornire informazioni personali accurate;
- creare un solo account e usare il proprio diario per scopi personali;
- rispettare gli standard della community.
Gli standard della community prevedono che gli account possano essere sospesi o disattivati qualora vengano postati:
- contenuti violenti o di istigazione alla violenza;
- contenuti finalizzati alla commercializzazione di prodotti vietati dalla legge (farmaci, droghe, armi, etc);
- contenuti volti a trarre in inganno gli altri utenti (truffe e frodi di ogni tipo);
- contenuti che celibrino il suicidio, l’autolesionismo, lo sfruttamento sessuale di minori e adulti;
- contenuti che favoriscano il bullismo, l’adescamento e l’incitamento all’odio;
- contenuti deplorevoli con immagini forti e violente di nudo e atti sessuali;
- contenuti che violino la privacy e la proprietà intellettuale di terzi.
Se l’account Facebook é stato bloccato per un motivo che non rientra tra gli standard della comunità è possibile chiedere a Facebook la riattivazione del profilo seguendo la procedura indicata nell’area assistenza clienti.
Come posso richiedere a Facebook la riattivazione dell’account sospeso?
Se l’account è stato bloccato per un errore di Facebook è possibile ottenere la riattivazione segnalando alla piattaforma il problema tramite il form presente nel seguente link.
Si aprirà una pagina dove dovranno essere inseriti:
- indirizzo di posta elettronica comunicato in sede di registrazione;
- nome e cognome comunicato in sede di registrazione;
- documento di identità in formato JPEG;
Normalmente la riattivazione avviene entro 48h. Capita spesso pero’ che, nonostante l’errore, Facebook non riattivi l’account. In questi casi sarà necessario inviare una lettera raccomandata di messa in mora alla sede legale della piattaforma al seguente indirizzo “4 Grand Canal Square, Grand Canal Harbour, Dublin 2, Repubblica d’Irlanda” avendo cura di specificare i motivi di illegittimità della sospensione del servizio ed i danni che si stanno subendo in conseguenza del segnalato inadempimento contrattuale.
Facebook deve consentire all’utente di comprendere quali siano le violazioni contrattuali che hanno giustificato la disattivazione dell’account, consentendogli peraltro di porre rimedio attraverso la cancellazione del contenuto lesivo.
Se ad esempio viene pubblicato un video coperto da copyright si potrà subire la temporanea sospensione dell’account ma non anche la definitiva disattivazione qualora il contenuto, in seguito alla notifica dell’illecito, venisse dall’utente spontaneamente rimosso.
Come posso ottenere la riattivazione dell’account se Facebook non provvede a seguito della segnalazione?
Quando l’account viene disattivato nonostante il rispetto degli “standard della Community” è possibile chiedere all’autorità giudiziaria di ordinare a Facebook la riattivazione del proprio profilo e/o il pagamento di una somma di denaro per ogni giorno di sospensione passata e futura.
Inoltre, poiché Facebook non é solo un luogo di intrattenimento, ma uno spazio nel quale si costruiscono rapporti sociali e si esercitano diritti fondamentali, si potrà ottenere un provvedimento d’urgenza che consenta di evitare le lungaggini di una causa ordinaria.
Il nostro ordinamento prevede infatti un rimedio efficace e rapido in tutte le ipotesi in cui, come quella in analisi, il ritardo nell’adempimento puo’ causare un danno grave e irreparabile alla persona.
Con il ricorso ex art. 702bis cpc é quindi possibile ottenere l’immediato ripristino dell’account o, nel caso in cui il social network non provveda, la condanna ex art 614 bis cpc al pagamento di una somma di denaro a titolo di penale per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento di riattivazione.
La condanna al pagamento di una penale é un importante strumento per incentivare l’adempimento spontaneo di quegli obblighi che non possono essere imposti con la forza. Non si puo’ infatti obbligare un soggetto ad eseguire una prestazione “di fare” (come quella di ripristinare un account) ma si puo’ sanzionarlo “economicamente” quando non vi provveda.
Il Giudice in queste situazioni determina l’ammontare della sanzione tenuto conto del valore della controversia, della natura della prestazione, del danno quantificato e di quello prevedibile, delle condizioni personali e patrimoniali delle parti e di ogni altra circostanza utile a determinare il pregiudizio subito (es: qualità e quantità dei contatti).
Il Tribunale di Pordenone aveva ad esempio stabilito a favore dell’utente, che si era visto disattivare illegittimamente l’account, una somma pari ad € 150,00 per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione di quanto ordinato (Tribunale di Pordenone ordinanza n. 2139/2018).
A quale Giudice dovrò chiedere la riattivazione di un account bloccato e il risarcimento dei danni?
Se l’utente é un consumatore il Giudice competente a decidere é quello dove il titolare dell’account ha la propria residenza.
Viene considerato consumatore colui che non ha un account commerciale e che usa il proprio profilo per usi personali. Anche l’uso promiscuo (scopi lavorativi e personali) qualifica l’utente come consumatore e la competenza resta quella del proprio domicilio.
Qualora invece l’utilizzo sia esclusivamente commerciale l’utente sarà considerato “professionista” e la competenza giurisdizionale sarà regolata dalle norme di diritto internazionale privato e processuale di ogni singolo Stato. Qualora ad esempio l’utente sia un’azienda con sede i Italia il Giudice competente a decidere sarà quello Irlandese ove ha sede legale Facebook in Europa.