La sanità del futuro è già tra noi, e si chiama telemedicina. Ma quali sono le regole giuridiche che governano la responsabilità civile quando la visita avviene a distanza? E cosa può fare il paziente se subisce un danno? Un approfondimento chiaro e concreto su rischi, tutele e strumenti legali per pazienti e medici.
Indice
📌 Cos’è la telemedicina e perché cambia (solo in parte) le regole del gioco
La telemedicina è l’erogazione di prestazioni sanitarie a distanza tramite tecnologie informatiche: televisite, telemonitoraggio, telerefertazione, consulti da remoto.
Contrariamente a quanto si pensa, non si tratta di una “medicina minore”, ma di una forma pienamente riconosciuta di pratica sanitaria. Di conseguenza, le regole sulla responsabilità medica si applicano anche alle prestazioni da remoto, con alcuni importanti adattamenti.
⚖️ Il medico è responsabile anche se opera da remoto?
Sì. Il medico che opera in telemedicina risponde come in ogni altra prestazione sanitaria.
👉 Quali errori possono generare responsabilità?
Eccone alcuni:
- Utilizzare la telemedicina con pazienti non idonei (es. casi acuti, fragili o con patologie che richiedono un esame fisico diretto);
- Non verificare se il paziente è capace di usare i dispositivi o se l’ambiente domestico è idoneo;
- Ignorare segnali clinici non percepibili da remoto, e non disporre un controllo in presenza;
- Eseguire la prima visita online, quando invece deve avvenire sempre in presenza;
- Non fornire al paziente informazioni complete sui rischi della modalità telematica.
🛡 Come può difendersi il medico?
- Documentare attentamente l’idoneità del paziente alla telemedicina;
- Inviare informative dettagliate;
- Conservare registrazioni, log di sistema e tracciabilità delle comunicazioni;
- Utilizzare solo tecnologie validate e aggiornate.
🏥 La struttura sanitaria può essere chiamata a rispondere?
Sì, e spesso lo è con responsabilità diretta, anche senza colpa del medico. La struttura deve garantire:
- Sistemi tecnologici funzionanti e aggiornati;
- Personale formato all’uso della telemedicina;
- Procedure organizzative che rispettino le Linee guida ministeriali.
Se il danno dipende da un difetto di organizzazione, la struttura è tenuta a risarcire, salvo che provi un evento eccezionale imprevedibile (es. guasto occulto).
📎 Il paziente può chiedere un risarcimento?
Sì, se riesce a dimostrare:
- un danno alla salute;
- un errore del medico o della struttura;
- o una mancanza di consenso informato, specie se:
- non è stato avvertito dei limiti della visita online;
- non ha ricevuto istruzioni chiare sull’uso della tecnologia;
- non avrebbe accettato il trattamento se fosse stato informato correttamente.
🔍 Ma attenzione: se il paziente ha usato male i dispositivi o non ha seguito le indicazioni, può essergli attribuito un concorso di colpa che riduce (o esclude) il risarcimento.
🖋️ Consenso informato in telemedicina: cosa deve sapere davvero il paziente
Il consenso informato è un diritto fondamentale del paziente e un dovere imprescindibile del medico. Nella telemedicina, tuttavia, non basta ottenere una firma digitale o un “clic” su una schermata: serve una vera informazione, chiara, comprensibile e personalizzata.
📌 Cosa deve contenere il consenso informato in telemedicina
Il medico deve informare il paziente su:
- le caratteristiche della prestazione da remoto (es. durata, strumenti utilizzati);
- i limiti tecnici (es. impossibilità di visitare fisicamente, rischio di interruzione del collegamento);
- i rischi specifici legati alla modalità a distanza;
- le istruzioni pratiche per utilizzare correttamente i dispositivi (tablet, app, sensori, videocamere).
📍 Il tutto tenendo conto del livello culturale, tecnologico e cognitivo del paziente, eventualmente coinvolgendo un caregiver.
⚠️ Quando manca un consenso valido, c’è responsabilità
Un trattamento sanitario eseguito senza un consenso informato adeguato può:
- determinare un danno alla libertà di autodeterminazione del paziente;
- far scattare la responsabilità risarcitoria, anche se il trattamento è stato corretto sotto il profilo clinico.
💡 In molti casi recenti, i giudici hanno riconosciuto il diritto al risarcimento solo per la mancata informazione, a prescindere dall’esito della cura.
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Sei un paziente?
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🧠 E l’intelligenza artificiale in telemedicina? Un capitolo a parte
L’uso crescente di sistemi intelligenti nelle piattaforme sanitarie (diagnosi automatica, suggerimenti terapeutici) apre nuovi scenari giuridici.
Chi risponde se l’errore è dell’algoritmo?
Il medico? Il produttore del software? La struttura?
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