Sei stato offeso in un gruppo WhatsApp?

Le offese su WhatsApp possono integrare sia l’ingiuria che la diffamazione, a seconda di come e quando sono avvenute. È sempre importante considerare il contesto specifico per determinare il tipo di illecito.

L’ingiuria si verifica quando si insulta una persona presente, mentre la diffamazione riguarda offese rivolte a una persona assente, ma dinanzi ad almeno altre due persone. La differenza non risiede pertanto nel numero di persone presenti al momento delle offese, ma nel soggetto con cui si discute: se è la vittima, è ingiuria; se sono presenti altre persone – e la vittima è assente! – è diffamazione.

La distinzione tra ingiuria e diffamazione è fondamentale per le diverse azioni che può intraprendere la vittima.  L’ingiuria è considerata un illecito civile, per il quale è possibile richiedere il risarcimento dei danni entro cinque anni dalla vicenda instaurando una causa civile.

Al contrario, la diffamazione è un reato che può essere perseguito tramite querela da presentarsi entro tre mesi dal fatto. Nulla vieta tuttavia di costituirsi parte civile nel procedimento penale al fine di chiedere, oltre alla condanna del colpevole, anche il risarcimento dei danni.

Al fine di provare l’ingiuria o la diffamazione è preferibile allegare, oltre agli screenshot della conversazione, anche le prove digitali dei file scaricati da whatsapp.

Lo screenshot della chat può invero essere ammesso come prova di diffamazione o ingiuria, ma il responsabile potrebbe contestarne l’autenticità. Quindi il giudice, per  valutarne la conformità all’originale, dovrebbe attingere da altri mezzi di prova che, in assenza di acquisizione di prova digitale, potrebbero essere rappresentati anche da testimoni.

Se dunque sei stato offeso mentre non eri on line potrai presentare denuncia-querela per diffamazione contro la persona che ha diffuso il messaggio offensivo.

Se invece eri presente e ti sei difeso potrai contestare solo l’illecito civile ed eventualmente chiedere, qualora fossi stato inserito nel gruppo whatsapp contro la tua volontà, il risarcimento dei danni anche per lesione del diritto alla privacy.

Il numero di telefono è infatti un dato personale che non può essere utilizzato senza il consenso del suo legittimo titolare.

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