Instagram sospende account e cancella followers senza motivo: deve risarcire i danni?

Dolcetto o scherzetto? Nella notte di Halloween i profili di migliaia di utenti si trasformano in un vero incubo. C’è chi sta subendo la perdita di centinaia di followers e chi invece si vede sospeso e disabilitato il proprio account.

Gli influencer sono sul piede di guerra. Le perdite economiche iniziano ad assumere dimensioni preoccupanti.

Instagram è responsabile di quello che viene definito un bug tecnico generale? Cosa possano fare gli utenti per ottenere il risarcimento dei danni e la riattivazione e del proprio account?

La sospensione ingiustificata dell’account costituisce inadempimento e va risarcita

Ciò che regola il rapporto intercorrente fra Instagram e i propri utenti è un contratto a prestazioni corrispettive e a titolo oneroso.

Dalle condizioni contrattuali si legge infatti che il servizio mira a fornire agli utenti delle tecnologie e degli strumenti che gli consentano di connettersi ad altri utenti, creare community e condividere esperienze.

Per contro l’utente concede a Instagram la facoltà di utilizzare i propri dati personali. Gli utenti vengono profilati al fine di ottimizzare e meglio indirizzare i messaggi pubblicitari degli inserzionisti che, con le “sponsorizzate”, finanziano le casse della piattaforma.

Il servizio offerto dal social network non è quindi a titolo gratuito ma frutto di uno scambio avente contenuto patrimoniale.

Instagram ha quindi un preciso obbligo verso l’utente e non può sospendere l’account senza motivo. L’illegittima disattivazione dell’account è quindi vietata e l’utente ha diritto a chiedere il risarcimento dei danni e l’immediata riattivazione del proprio profilo.

Il divieto di bannare il profilo, limitare le interazioni o, peggio, di cancellare i contatti faticosamente acquisiti, risulta anche dalla normativa comunitaria.

Nella Direttiva 2019/770/UE viene infatti specificato che i contratti di fornitura di servizi digitali nei quali il consumatore non paga un prezzo ma fornisce i propri dati personali è un contratto a prestazioni corrispettive nel quale il provider si impegna a garantire il funzionamento di tutti i servizi messi a disposizione dalla propria piattaforma.

Ne consegue che la perdita ingiustificata di followers o la sospensione immotivata dell’account costituisce grave inadempimento che, potenzialmente lesivo di diritti costituzionali (quali i diritti della personalità ex art 2 Cost.) consente all’utente di chiedere un intervento “in via d’urgenza” dell’autorità giudiziaria.

Hai necessità di recuperare il tuo account instagram? Contattami per ottenere una consulenza

La sospensione dell’account e la perdita di followers non può essere giustificata da un “bag del sistema” o da un “attacco informatico”

Il contratto stipulato con Instagram ha ad oggetto la fornitura di tecnologie e servizi che consentano all’utente di creare community e, se influencer, far crescere il proprio personal brand.

Se tali servizi vengono compromessi da un difetto software di tipo funzionale, sia che si tratti di un errore nella scrittura del codice sorgente, sia che derivi da un “accesso abusivo al sistema informatico” non correttamente gestito (anche dall’utente: vedi l’articolo “come riottenere accont hackerato), il social network sarà tenuto a ripristinare le funzionalità della propria piaffaforma e restituire i contatti eliminati.

Da ciò ne consegue che, salvo rare eccezioni previste nel contratto (cd: condizioni d’uso e linee guida della community) Instagram non può né eliminare arbitrariamente i contatti dai profili né, tantomeno sospendere o disabilitare gli account.

I soli motivi per i quali Instagram può sospendere l’account o limitare le interazioni sono quelli elencati nelle condizioni contrattuali: (per una comprensione più esaustiva clicca qui)

  1. pubblicazione di contenuti non autentici (violazione diritti di proprietà intellettuale),
  2. pubblicazioni di immagini di nudo o di rapporti sessuali, soprattutto se riferiti a minori,
  3. pubblicazione di messaggi di incitamento all’odio, al razzismo, al terrorismo, al crimine organizzato, etc
  4. condotte finalizzate a raccogliere “mi piace”, followers, condivisioni e contatti per fini di marketing contro la volontà degli altri utenti.
  5. pubblicazione di contenuti che coinvolgono, promuovono, incoraggiano, agevolano o ammettono l’offerta, la richiesta o il commercio di valutazioni o recensioni fuorvianti e false degli utenti.

Se la limitazione dell’utilizzo della piattaforma non avviene per i motivi elencati nel contratto e/o per altri gravi motivi previsti dalla legge (che si sostanziano in comportamenti costituenti reato: furto dell’identità, revenge porn, diffamazione, etc ) Instagram deve essere ritenuto inadempiente e condannato a risarcire tutti i danni subiti dall’utente.

Non sei convinto di aver violato le condizioni d’uso o gli standard della comunità? Ritieni che la disabilitazione definitiva del profilo sia una misura eccessiva rispetto alla violazione che ti hanno contestato? Clicca qui per ottenere una consulenza

L’utente ingiustamente bannato da Instagram ha diritto ad essere risarcito del danno subito a causa della sospensione delle proprie relazioni sociali

È indiscutibile che la partecipazione a Instagram rappresenti, nell’odierna società, un elemento rilevante per la vita di relazione nonché un importante fonte di guadagno per gli influencer.

Instagram è infatti un luogo virtuale di proiezione della propria identità nel quale si intessono rapporti personali, di espressione e comunicazione del pensiero ma anche relazioni professionali molto remunerative.

L’ingiustificata limitazione delle relazioni interpersonali e delle comunicazioni private dell’utente, conseguenti a illegittime sospensioni (anche temporanee) dell’account o l’arbitraria eliminazione di contatti dal proprio profilo (salva l’eliminazione di profili fake così come previsto dalle condizioni d’uso) rappresentano comportamenti idonei a produrre conseguenze dannose sia in termini di sofferenza interiore che di impedimento della possibilità di coltivare relazioni personali, anche per fini economici.

Ne consegue che l’esclusione dal social network, con conseguente sospensione o distruzione della rete di relazioni, frutto di un lavoro di costruzione spesso durato anni, è suscettibile di cagionare un danno grave e irreparabile e difficilmente emendabile.

Si rileva, peraltro, che la possibilità offerta dal social network di creare un nuovo profilo oppure quella di continuare a utilizzare quello esistente (però privato di un numero cospicuo di contatti), non può, in alcun modo, ritenersi riparatoria dei danni cagionati.

Nella liquidazione del danno è quindi necessario tenere conto di tutte le conseguenze derivate dal comportamento illecito di Instagram, nessuna esclusa, quali, ed esempio, la durata effettiva del periodo di sospensione dell’account, il numero e la qualità di followers persi, la frequenza delle relazioni intrattenute sulla piattaforma, il mancato guadagno derivante dall’impossibilità di instaurare nuove relazioni o continuare a coltivare le precedenti.

Pensi di aver subito un danno ma non sei in grado di quantificarlo? Chiedi un analisi del tuo caso e scopri se e in che misura puoi ottenere un risarcimento

Peraltro, al fine di quantificare e provare il pregiudizio subito, pur incombendo sul danneggiato un preciso onere probatorio, si rileva che in base al cd: principio di “vicinanza della prova” (di fatto nelle mani dalla piattaforma che può impedire l’accesso al profilo da un momento con l’altro e senza preavviso), l’obbligo può risultare invertito, atteso che, nel caso di specie, tutte le prove sono immateriali (dati digitali) e precluse all’utente se non proprio mediate l’accesso al profilo che è stato bloccato.

Ciò significa che l’utente potrà limitarsi ad allegare le proprie frequentazioni on line, il numero di contatti, la qualità delle frequentazioni, provando tali circostanze anche con testimoni o comunque attraverso meri indizi (es: precedenti screenshot) utili a ricostruire le proprie relazioni virtuali.